Giancarlo Capecchi parla di Nilo Bacherini

Credo che Nilo Bacherini debba entrare nella storia maremmana del XX° secolo perché è ed è stato un protagonista e un testimone prezioso della crescita culturale, sempre purtroppo sottovalutata, di questa terra che solo chi l’ama e la vive con il cuore e gli occhi dell’inna-morato, come nilo bacherini fa ed ha fatto, riesce a capire davvero.

E quindi ad esaltarla.

Ho sempre apprezzato il maestro Bacherini per la sua semplicità e la sua schiettezza: pit-tore e disegnatore delle cose che gli stanno veramente a cuore, per me insuperabile nell’uma-nizzare la natura con la quale ha sempre stabilito un rapporto familiare, quasi esclusivo: il cane, il padule, gli uccelli, vivi o morti che siano. Ma anche nel rendere l’uomo, quando c’è, non padrone ma elemento “paritario” di questa natura, mai interpretata in maniera cervellotica e quindi da spiegare o interpretare, ma riproposta come opera, grazie ad una capacità creativa vocazionale, affiancata da una tecnica che mi piace definire inimitabile nei soggetti che Nilo Bacherini predilige.

Mino Maccari diceva che i pittori sono troppi ma che dipingere non è proibito. Celebri i versi “oh quanti credono, pittando a spanne, gli eredi d’essere di paul cezanne”. Ci deve essere, sono d’accordo con maccari, un ritorno ai limiti, alla valutazione del mestiere.
per questo che ho scritto e che ho citato “un grande” in occasione di questa personale di Bacherini. Al maestro maremmano va riconosciuto il mestiere. Nilo Bacherini non è laureato, forse, non lo so, neppure diplomato ma basta ammirare le sue tele per capire che l’artista non ha bisogno di patenti o certificati. E neppure che si autoincensi. Per Bacherini è sempre e solo il giudizio di chi, critico o no, riesce a leggere il suo lavoro, ad arricchirsi, che conta, che stimola, che appaga. Solo questa infatti è la laurea che incorona l’artista: il resto conta davvero poco.

L’augurio che mi faccio è che dopo l’importante mostra in terra emiliana, Nilo Bacherini sia invitato a presentare le sue opere, in una personale che deve diventare a Grosseto, la sua città, un momento anzi, il momento d’incontro tra l’artista, le autorità e chi, da sempre, lo ha apprezzato e stimato e cioè tutti i grossetani.

Giancarlo Capecchi

Giornalista – Direttore Teletirreno – Maremma Channel